Passa ai contenuti principali

La leggenda del capodanno lunare!

Da sempre l'uomo che vive in armonia con la natura riconosce quanto i cicli del sole e della luna influiscono sulla terra e quindi sull'uomo stesso determinando un ritmo costante di trasformazione.
La festa della luna cade tra la metà di settembre e la metà di ottobre, quando la luna presenta il suo stadio più luminoso e rotondo.
In questo momento dell'anno i contadini hanno terminato il periodo di raccolta, hanno tratto i frutti donati dal sole e dalla terra durante la calda estate. La natura così generosa deve riposare e rigenerarsi...
Ora è il tempo della luna, della sua magia, è il tempo dell'introspezione e del raccoglimento, il tempo in cui si tramandano storie, leggende e miti affinchè il sapere ancestrale dell'uomo passi di generazione in generazione in modo naturale così come i cicli degli astri che accompagnano il giorno e la notte degli uomini.
Ed ecco che nel giorno dedicato alla luna, da centinaia di anni, si narra una storia...
Parla di due giovani Allievi.

La leggenda racconta che fin da bambini strinsero un legame profondo.
Il giovane era atto alla razionalità e all'analisi... mirava al raggiungimento della perfezione. 
La ragazza era istintiva e percettiva... amava cogliere l'intima bellezza delle cose.
Crescendo svilupparono abilità opposte: 
Il ragazzo sfruttò le sue capacità ragionative per afferrare le logiche dell'esistenza. Ricevette in dono dal suo Maestro un arco dorato e divenne un abile arciere, capace di fermare un seme di zucca a 100 metri di distanza. 
La ragazza attraverso l'intuizione toccò le più alte vette della spiritualità, sviluppò l'arte della danza. Ricevette in dono dal suo Maestro un abito che con le sue lunghissime maniche diventava un'arma efficace contro qualunque nemico.
I due ben presto si misero a protezione del loro villaggio, che verso i due virtuosi guerrieri nutriva immensa gratitudine. Centinaia furono le imprese che i due giovani, separatamente, affrontarono uscendone sempre vincitori.
Sfruttando le proprie abilità, ognuno di loro divenne noto a tutti i villaggi limitrofi e presto in tutto il Paese giunse voce dell'arciere col suo arco luminoso, e della danzatrice che giocava con l'energia.
Sappiamo che capacità e abilità suscitano invidia . . .
Fu allora che uno tra gli uomini più potenti dello stato, volle trarre in inganno i due ragazzi.
Dopo aver studiato a lungo le loro imprese capì che per coinvolgerli non doveva far altro che chiedere loro aiuto, sfruttando la loro magnanimità. 
Avrebbe chiesto al ragazzo di affrontare una prova che necessitasse intuizione e percezione
e alla ragazza di affrontare una prova che richiedesse razionalità e analisi.
Quello su cui contava il malvagio stratega era che entrambi i giovani, abituati ad affrontare autonomamente e con coraggio ogni sorta di avversità, trovandosi di fronte al senso di incapacità, si sarebbero demoralizzati perdendo così ogni potere acquisito ed era convinto che persone così capaci fossero troppo orgogliose per poter chiedere aiuto.
Giunse il momento delle prove . . . 
Quello che accadde stupì lo stratega e andò oltre ai suoi piani. 
il giovane, comprendendo che le sue capacità non sarebbero servite, chiese umilmente aiuto alla ragazza e lei a sua volta si fece aiutare dall'amico per affrontare la sua prova.
Fu un grande successo !!!
Da quel momento i due compagni di viaggio divennero ancor più inseparabili.
Compresero che il valore di un guerriero è dato dalle virtù acquisite e coltivate, ed anche dalla capacità di riconoscere i propri limiti e porsi con umiltà nei confronti degli altri e della vita . . . per poter continuamente accrescersi ed evolvere.
I due guerrieri di cui narra questa storia vissero la vita l'uno accanto all'altra, affrontando fino all'ultimo istante nuove e incredibili battaglie.
Alla loro morte, tutti i villaggi si riunirono e pregarono affinché la luminosità del ragazzo si eternasse in quella del sole e la saggezza della ragazza in quella della Luna.
La leggenda narra che ognuno di loro sia immerso nelle proprie mansioni per tutto l'anno . . . Solo durante la notte del capodanno lunare, ai due fedeli compagni di viaggio è dato di incontrarsi.
Tanti sono i significati celati dietro alla leggenda, e se li analizziamo partendo dall'analisi più ampia possiamo affermare che sole e luna, giorno e notte, estate e inverno, istinto e ragione costituiscano il mondo degli opposti, solo apparentemente sono in an

titesi tra loro; in Verità rappresentano manifestazioni in forme differenti di un'unica completezza.La stessa completezza che è presente in ogni uomo.
L'augurio che accompagna questa celebrazione sia quello che ognuno di noi sappia riconoscersi completo, accettando e conoscendo ogni sfaccettatura del proprio essere così da poter donare i propri punti di forza e con impegno superare le proprie insicurezze e i propri presunti limiti.
Questa tradizione viene accompagnata da lanterne a rappresentare la luce della luna nella notte, dall'incenso che con il suo profumo allieta tutte quelle forme di energia che vegliano sugli uomini e da un dolce che gli orientali producono e consumano solo nel mese dedicato alla luna. 
La torta lunare è tradizionalmente accompagnata dal tè, è spessa e ha un ripieno pastoso, a base di semi di loto e fagioli. Le torte hanno una stampa con due caratteri cinesi che simboleggiamo armonia e longevità.

Commenti

Post popolari in questo blog

Qualcuno parla del Samgha... di Camillo Fumagalli.

Tutto è cominciato nel 1986, sulle colline di Sirtori, in un vecchio rudere della famiglia dei conti Besana. Un gruppo di uomini e donne di Milano, appassionati di arti marziali, dopo anni di riflessione e confronto decisero di tentare il grande salto: acquistare una cascina abbandonata nel comune di Sirtori, per vivervi insieme secondo l'insegnamento buddhista Theravada del Maestro Chen L.B.  Come è facile capire, non si è trattato di un piccolo sforzo, ma di una vera e propria scelta di vita. Superati i primi faticosissimi anni, nel 1997 prese forma l'associazione "Samgha filosofico buddhista Theravada". L'associazione è un luogo aperto a tutti dove l'individuo "rispetta per essere rispettato" e "non giudica per non essere giudicato". All'interno della comunità oltre al Maestro Chen vivono semplici persone che hanno fatto degli insegnamenti Theravada una filosofia di vita. Pensando a un luogo del genere, ai più verranno i

Dhanly nel Vecchio Oriente!

Esprimo tutta la mia riconoscenza all'Onorevole Maestro Chen che con pazienza mi guida da sette anni. Vivo nell'associazione Samgha Filosofico Buddista Theravada di Sirtori e sono responsabile del piccolo negozio etnico (Vecchio Oriente) che è stato creato all'interno. Gestisco tutto questo con le mie capacità e il mio entusiasmo. Descrivo ciò che mi circonda, in particolare gli articoli presenti nel negozio al quale mi dedico con tutto l'amore di cui sono capace. Riconoscente a Voi per le Vostre visite a questa mia pagina . Ci tengo a sottolineare che essendo una pagina Facebook non mi è possibile entrare nelle vostre bacheche o inviarvi messaggi. Posso solo rispondere ai commenti e messaggi (anche privati) che mi inviate Voi. Se desiderate venire in visita, il negozio è aperto ai seguenti orari: Tutti i giorni dalle 10-12 14-18 Sabato e domenica dalle 10 alle 19 orario continuato. Vi auguro giornate in serenità, circondati da coloro che amate...

Un tributo al carissimo Maestro Chen!

. . . guerriero non pensar a ciò che gli altri pensano di Te ma preoccupati di aver sempre la lama affilata! m. Chen L.B ... se proprio non riesci ad AmarLa almeno rispettaLa, la Natura...  m. Chen . . la serenità dipende dall'equilibrio l'equilibrio dipende dalla coerenza . . . m. Chen L.B. . . . Amare significa donare  senza neanche il pensiero  di ricevere qualcosa in cambio.  m. Chen L.B. .... non c'è passato.. non c'è futuro... Solo il qui e ora è la Vita ! m. Chen L.B